In questi giorni la scuola si trova al centro dell’agenda politica e amministrativa italiana date le numerose incertezze sulla sua riapertura prevista il 14 settembre, causate dall’aumento dei casi di Covid-19 in Italia. Il punto su cui concordano tutte le parti in causa è che scuola ed università in presenza debbano ripartire garantendo standard di sicurezza adeguati all’emergenza globale che stiamo affrontando. L’insegnamento da remoto, inizialmente adottato come soluzione temporanea, sebbene si sia rivelato un’ottima alternativa all’esperienza scolastica tradizionale nonché “trailer” di quello che probabilmente sarà un futuro fatto di integrazione tra partecipazione fisica e virtuale, ha tuttavia dimostrato una serie di limiti infrastrutturali e didattici difficilmente colmabili, ecco perché ancora di più, il rientro a scuola in presenza è fondamentale. Dalla ricerca di nuovi spazi, all’organizzazione degli orari scolastici tenendo conto di diversi fattori critici come i flussi di studenti, del personale scolastico, delle aree maggiormente interessate da eventuali assembramenti, alla dislocazione dei banchi, ai banchi stessi con l’introduzione di nuovi modelli monoposto, sono molte le variabili che si cercano di raccordare al fine di garantire il corretto svolgimento della vita scolastica.

Tuttavia, mentre le soluzioni sul tavolo sono in continuo divenire e lo saranno presumibilmente anche dopo l’inizio delle lezioni, con aggiustamenti ed iniziative individuali (già oggi le varie Regioni italiane prendono decisioni diverse le une dalle altre) gli unici punti fermi sui quali concordano le parti in causa sono l’adozione del distanziamento sociale e l’uso delle mascherine, rimedi che nei mesi scorsi hanno contribuito in modo decisivo a far abbassare la curva dei contagi. Si tratta di due soluzioni molto semplici, efficaci con effort molto bassi ma con il solo punto debole della regolarità della loro applicazione ed utilizzo. Si è recentemente constatato che mantenere il distanziamento sociale all’interno di spazi chiusi è molto difficile e l’uso della mascherina viene spesso disatteso, il più delle volte per una mancanza di controllo. La tecnologia può colmare questa lacuna grazie l’Intelligenza artificiale. V-App Social Distancing Monitoring è un sistema integrato con smartcamera ad alte prestazioni della famiglia Mv Sense di Cisco Meraki che rileva in tempo reale la distanza tra persone e l’utilizzo della mascherina da parte loro. Inoltre, contestualizzando i flussi in determinati luoghi come: scuole, università, azienda o enti, V-App crea mappe termiche in grado di tracciare i movimenti dell’utenza per capire meglio quali sono le aree di assembramento ottimizzando le operazioni di sanificazione delle zone sensibili come mense o toilettes, grazie ad un pannello di controllo costituito da grafici ed immagini in live streaming che consente all’operatore di avere una panoramica completa e aggiornata della situazione.

V-App inoltre rileva l’evento e invia notifiche di allerta attraverso le piattaforme di messaggistica istantanea più diffuse (Webex, Messenger,Telegram e Whatsapp) o tramite e-mail e sms o avvisi multimediali su monitor e dispositivi audio. V-App Social Distancing Monitoring è uno strumento fondamentale che agevola i processi decisionali rafforzando la leadership poiché si basa sulla robustezza dei dati forniti da dispositivi di classe enterprise come le smartcamera Mv Sense di Cisco Meraki rielaborati da un motore software stabile e progettato per gestire grandi quantità di dati.

Il CASO
“L’Istituto Superiore Bona di Biella è stata la prima scuola italiana ad adottare V-App in occasione degli esami di maturità per valutarne l’efficacia in un ambiente complesso come una scuola, con ambienti dedicati ad usi diversi (laboratori, aule, palestre etc.) e dove, seppur osservando le prescrizioni di sicurezza anti-Covid-19, alunni e personale scolastico sono tornati con maggiore serenità.”

Privacy
L’uso di telecamere tocca inevitabilmente questioni legate alla privacy. V-App Social Distancing Monitoring basandosi su un algoritmo di riconoscimento di oggetti, è sì in grado di distinguere la figura umana oppure particolari forme come mascherine o altri oggetti, ma non raccogliendo dati biometrici non esiste alcuna possibilità che si possa risalire all’identità dei soggetti, pertanto la soluzione rispetta ogni disposizione sulla privacy.

V-App Social Distancing Monitoring data la sua scalabilità e modularità è adatto a scuole, enti, locali pubblici, aziende e centri commerciali, richiedi una call per avere maggiori informazioni dai nostri specialisti.

V-App Team

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